DSM-5-TR E DINTORNI - Ripensare la diagnosi, tra clinica e ricerca

La nuova edizione aggiornata del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali è un’occasione preziosa per approfondire i cambiamenti principali che rappresentano novità interessanti rispetto all’edizione precedente.

Al contempo, ci permette di riprendere il filo della discussione contemporanea sulla diagnosi. Un dibattito che intreccia i contributi della clinica e quelli della ricerca per riflettere da una parte sui limiti e sulle potenzialità del continuum che vede ai suoi estremi l’approccio categoriale e quello dimensionale, dall’altra sull’impatto che gli sviluppi dei sistemi diagnostici avranno sulla formulazione della diagnosi psicologica e psichiatrica e quindi sul lavoro con i pazienti.

XIV Congresso Nazionale SPR-ITALIA - Clinica e ricerca: il ritmo terapeutico

Il XIV Congresso Nazionale SPR-IAG cade in un periodo particolarmente ricco e stimolante per la ricerca in ambito clinico: chiuderà infatti un anno che sta per vedere l’Italia, Roma in particolare, al centro del dibattito europeo su clinica e ricerca. Se il congresso europeo avrà come parola chiave responsiveness, per quello italiano sarà ritmo. Il ritmo è l’elemento sonoro che dà forma a un brano musicale, così come scandisce i tempi della vita e della psicoterapia. In qualunque modo si pensi a un setting - privato, pubblico, individuale, di gruppo, in altro modo ancora - esso prende una forma specifica proprio in virtù del ritmo che lo caratterizza. 



Da qui l’idea di mettere a confronto, in una sorta di dibattito aperto collocato a circa metà dei lavori congressuali, figure rappresentative di DSMD, che operano in realtà regionali diverse - dunque con “sonorità” diverse. In apertura e chiusura, abbiamo collocato due invited speaker di rilievo. Anthony Bateman, che ci parlerà di mentalizzazione e stati mentali a rischio - tema molto attuale anche nei Servizi Pubblici -, aprirà il congresso venerdì pomeriggio. Sarah Knox, che ci esporrà le linee guida della CQR [consensual qualitative research] - con particolare attenzione alle ricadute a livello di processo psicoterapeutico - chiuderà il congresso sabato sera. In considerazione delle attività scientifiche dei mesi che precederanno il congresso, il direttivo di SPR-IAG ha di proposito costruito un programma “light”, all’interno di una cornice suggestiva come quella della sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Disturbi del comportamento alimentare


I disturbi alimentari che compaiono in adolescenza sono molteplici e le categorie diagnostiche che li descrivono ne rappresentano una misura discreta, necessaria per un primo inquadramento.

L’esperienza clinica mette però in evidenza, da un lato una fondamentale continuità tra le varie forme di disordini della condotta alimentare (disturbi restrittivi, bulimia e discontrollo con abbuffate) e dall’altro la presenza di funzionamenti di personalità molto diversi dietro allo stesso sintomo.

Vi sono forme di disturbo alimentare sostenute da un funzionamento perverso, altre in cui un funzionamento borderline ne è il motore principale, forme in cui la comparsa dei sintomi alimentari è secondaria a un crollo adolescenziale ed è da considerarsi “protettiva”, scongiurando una più grave esperienza psicotica allucinatoria; infine, vi sono forme meno gravi e transitorie, nelle quali il problema alimentare è il segno di un momento faticoso nel percorso di crescita dell’adolescente, senza rappresentare un vero e proprio quadro psicopatologico.

L'incontro clinico con la coppia contemporanea

Nell’epoca contemporanea il legame di coppia è attraversato da una serie di trasformazioni che ne ridisegnano i codici di significato, le aspettative e le modalità di viverlo.

Il passaggio storico da una definizione tradizionale della coppia a una definizione esclusivamente interna e intersoggettiva ha trasformato i valori di riferimento ponendo al centro la libertà, l’appagamento e il benessere dei singoli ma ha anche generato smarrimento, confusione, solitudine, assenza di una dimensione futura, e complessivamente una difficoltà a cogliere il senso dell’unione e del progetto.

Gli psicoterapeuti che lavorano con le coppie sono dunque chiamati a intervenire, oltre che sulle difficoltà manifeste, anche sulle mancate costituzioni strutturali, sullo statuto stesso del legame, sui valori di riferimento, in modo che esso possa trovare, nella mente dei partner, una rappresentazione simbolica in grado di sostenerli.

Seminari Area G | Il sogno come esperienza

Il tema del seminario è la funzione del sogno di rendere possibili al soggetto nuove esperienze, con passaggi mutativi generati da favorevoli, occasionali accordi interni inconsci tra Io, Super-io ed Es, che rendono a loro volta possibile una diversa ed innovativa esperienza del Sé: inteso qui non come area rappresentazionale di sé, ma come area esperienziale che i livelli noetici dell’Io possono riconoscere o no in maniera più o meno compiuta, e che il soggetto comunque giunge a sperimentare inaspettatamente, ma efficacemente, proprio nel sogno.


L’audizione protetta: primum non nocere

Il diritto all’ascolto dei minorenni è sancito dall’articolo 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Il tema dell’ascolto del minore costituisce oggetto di numerosi strumenti sovranazionali, a partire dalla Convenzione dei diritti del fanciullo di New York del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176 (art.12) e fino alla Convenzione di Strasburgo del 25 gennaio 1996, ratificata in Italia con legge del 20 marzo 2003 n. 77 (art.6). L’audizione del minore deve ormai considerarsi – anche all’interno dei giudizi di separazione e divorzio e di quelli correlati alla rottura di convivenze more uxorio – come dato indefettibile, pena la nullità del procedimento nel quale l’audizione non sia stata disposta senza la valutazione della capacità di discernimento del figlio e dell’eventuale pregiudizio che dall’audizione potrebbe scaturire.

La scoperta della terapia online

Il lavoro clinico da remoto, con la mediazione della rete, nel corso della pandemia che ad oggi fa parte del quotidiano, rientra ormai della pratica professionale e sembra poter avere conseguenze durature.
Si presenta, dunque, la necessità di chiarire e punteggiare come l’uso dell’online permei il lavoro clinico e come sia imprescindibile una valutazione clinica su quello che significa e che comporta l’utilizzo di un setting virtuale.
Sarà quindi interessante riflettere sugli aspetti del setting e del lavoro clinico che riteniamo imprescindibili, e sull’importanza della flessibilità, cruciale sempre, ma in particolare in questo momento storico e sociale.
Quali sono le alterazioni del setting che interferiscono e quali, invece, possono considerarsi vantaggiose?
Proviamo a considerare, insieme al dr. Goisis e al dr. Merciai, le peculiarità del setting virtuale.

100 anni di Hermann Rorschach

A cent’anni dalla sua pubblicazione, il Test di Rorschach è ancora uno degli strumenti più utilizzati per le sue impareggiabili caratteristiche di lettura del funzionamento di personalità. La celebrazione del centenario, organizzata dal Centro Studi per la Cultura Psicologica in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, vuole essere un’occasione di riflessione sulla passata, presente e futura applicazione dello strumento per rispondere alle tante domande ancora aperte.

👉 Scopri di più: https://www.centroscp.com/psychodiagnostik-100annidirorschach/

Il Consulente Tecnico di Parte (CTP)

I Consulenti Tecnici di Parte sono soggetti cui appartiene una conoscenza specialistica che il Giudice o le parti coinvolte in un procedimento civile o penale ritengono funzionale al lavoro di causa. Devono quindi possedere, a norma di Codice Deontologico (nel caso degli Psicologi il riferimento è l’art. 5) le conoscenze e competenze necessarie e sufficienti ad adempiere al compito loro assegnato. Il ruolo del Consulente Tecnico di Parte risulta sospeso tra la pratica giuridica e il sapere clinico.

Non “solo uno psicologo” quindi e nemmeno “solo un clinico” stretto tra vincoli deontologici, procedurali e metodologici specifici.

In questo senso nella formazione specifica del consulente tecnico si rivela preziosissimo il bagaglio di conoscenze relativo agli strumenti e agli interventi endoprocessuali ed esoprocessuali che insistono sulle famiglie prima, durante o dopo lo svolgimento di una consulenza tecnica.